Con questa raccolta di aforismi, scopriamo insieme le più belle frasi di Stephen Hawking. Frasi sulla vita, sulla scienza, la religione, i segreti dell’universo e la conoscenza. Frasi da condividere con i nostri cari, per immergerci insieme nel mondo e nelle teorie di una delle menti più brillanti degli ultimi decenni.
Stephen Hawking è particolarmente noto per i suoi studi relativi ai buchi neri e i confini del cosmo, oltre che per il suo spiccato senso dell’umorismo, che lo ha spinto anche a prendere parte a serie tv come I Simpson, Star Trek e The Big Bang Theory nel ruolo di se stesso. Da scienziato, è diventato una vera icona pop dei nostri tempi, dimostrando di avere una grande forza interiore, fondamentale nella lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Con questa raccolta intendiamo omaggiarlo, proponendo alcune delle sue frasi più belle, famose, illuminanti e divertenti. Ecco 60 frasi di Stephen Hawking.
Citazioni, Aforismi e Frasi di Stephen Hawking
L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.
È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.
Se ogni stella fosse un granello di sale, un cucchiaino da tè basterebbe per raccogliere tutte le stelle visibili a occhio nudo, ma tutte le stelle dell’universo riempirebbero una sfera di più di 12 chilometri di diametro.
Se io avessi torto, ne sarebbe bastato uno solo!
Una delle regole fondamentali dell’universo è che nulla è perfetto. La perfezione semplicemente non esiste… Senza imperfezione, né tu né io esisteremmo.
Einstein sbagliò quando disse: -Dio non gioca a dadi-. La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.
Non vi sono miracoli, né eccezioni alle leggi di natura.
Noi viviamo la nostra vita quotidiana senza comprendere quasi nulla del mondo. Ci diamo poco pensiero del meccanismo che genera la luce del Sole, dalla quale dipende la vita, della gravità che ci lega a una Terra che ci proietterebbe altrimenti nello spazio in conseguenza del suo moto di rotazione, o degli atomi da cui siamo composti e dalla cui stabilità fondamentalmente dipendiamo.
Credo che la spiegazione più semplice sia che non c’è Dio. Nessuno ha creato l’universo e nessuno dirige il nostro destino.
Se gli alieni dovessero venire a farci visita, il risultato sarebbe come quando Colombo sbarcò in America: in quell’occasione non andò bene ai nativi americani.
Le mie aspettative si ridussero a zero quando avevo 21 anni. Tutto il resto da allora è stato un bonus.
C’è la battuta macabra secondo cui il motivo per cui nessuna civiltà extraterrestre si è ancora messa in contatto con noi è che le civiltà, quando raggiungono il nostro livello, tendono a distruggersi reciprocamente.
Il profondissimo desiderio di conoscenza dell’uomo è una giustificazione sufficiente per il persistere della nostra ricerca. E il nostro obiettivo non è niente di meno di una descrizione completa dell’universo in cui viviamo.
Quando si ha di fronte la possibilità di una morte prematura, ci si rende conto che la vita vale la pena di essere vissuta e che ci sono innumerevoli cose che si vogliono fare.
C’è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull’autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona.
Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare.
Non penso che la razza umana sopravviverà i prossimi mille anni, a meno che non viaggi nello spazio.
Le forme primitive di intelligenza artificiale che abbiamo già sono state molto utili. Ma credo che lo sviluppo di un’intelligenza artificiale completa potrebbe mettere fine al genere umano.
Quando mi fu diagnosticata la SLA mi sono stati dati due anni di vita. Ora, 45 anni dopo, sto andando abbastanza bene.
Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi?
Il fine ultimo della scienza è quello di fornire una singola teoria in grado di descrivere l’intero universo.
Il consiglio che voglio dare alle persone disabili è di concentrarsi sulle cose che la disabilità non impedisce di fare bene e di non rimpiangere ciò che non si riesce a fare. Non siate disabili nello spirito, come nel corpo.
Non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire.
Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi.
La vita sarebbe tragica se non fosse divertente.
Le persone che si vantano del loro QI sono dei perdenti.
Noi tutti – filosofi, scienziati e gente comune – dovremmo allora essere in grado di partecipare alla discussione del problema del perché noi e l’universo esistiamo. Se riusciremo a trovare la risposta a questa domanda, decreteremo il trionfo definitivo della ragione umana: giacché allora conosceremmo la mente di Dio.
Sono sicuro che la mia disabilità ha qualcosa a che fare con la mia celebrità. La gente è affascinata dal contrasto tra le mie capacità fisiche molto limitate e la natura estremamente ampia dell’universo che studio.
Ho notato che anche le persone che sostengono che tutto sia già stato scritto e che non possiamo fare nulla per cambiare le cose guardano prima di attraversare la strada.
Siamo tutti collegati a Internet, come i neuroni in un cervello gigante.
Grazie al modello matematico posso dirvi come è nato l’universo, ma non chiedetemi il perché.
Siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi.
Considero il cervello come un computer, che smetterà di funzionare quando i suoi componenti si guastano. Non c’è paradiso né aldilà per i computer rotti. È una fiaba per persone che hanno paura del buio.
Il nostro non è l’unico universo. Anzi, la teoria predice che un gran numero di universi sia stato creato dal nulla. La loro creazione non richiede l’intervento di un essere soprannaturale o di un dio, in quanto questi molteplici universi derivano in modo naturale dalla legge fisica: sono una predizione della scienza.
Per milioni di anni il genere umano ha vissuto come gli animali. Poi è accaduto qualcosa che ha liberato la forza della nostra immaginazione. Abbiamo imparato a parlare.
Cerca di dare un senso a quello che vedi e chiediti quello che fa vivere l’universo. Sii curioso.
Anche se non posso muovermi e devo parlare attraverso un computer, nella mia mente sono libero.
Qualsiasi teoria fisica è sempre provvisoria, nel senso che è solo un’ipotesi: una teoria fisica non può cioè mai venire provata.
Il mio obiettivo è semplice. È la completa comprensione dell’universo, perché è fatto così com’è e perché in effetti esiste.
La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo.
Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull’origine delle leggi equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.
Le leggi della scienza non distinguono tra passato e futuro.
Le persone silenziose sono quelle che hanno le menti più rumorose.
La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste il cosmo, per cui esistiamo noi.
Per confinare la nostra attenzione ai fatti terreni si dovrebbe limitare lo spirito umano.
L’Universo non sarebbe granché se non fosse la casa delle persone che ami.
La Chiesa cattolica si ergerà ancora una volta a difesa della ragione umana proclamando che il progetto immanente nella natura è reale.
Dovremmo aver paura del capitalismo, non dei robot: l’avidità degli uomini porterà all’apocalisse economica.
Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull’origine delle leggi equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.
La più rimarchevole proprietà dell’universo è di aver generato creature in grado di porre domande.
Cosa faceva Dio prima di creare l’universo? Preparava l’inferno per le persone che si ponevano queste domande.
Ho vissuto con la prospettiva di una morte prematura negli ultimi 49 anni. Non ho paura della morte, ma non ho fretta di morire. Ho così tante cose da fare ancora…
Considero il cervello come un computer che smetterà di funzionare quando i suoi componenti si guastano. Non c’è paradiso né aldilà per i computer rotti. È una fiaba per persone che hanno paura del buio.
Dio può esistere, ma la scienza può spiegare l’universo senza la necessità di un creatore.
È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.
Siamo solo una specie evoluta di scimmie su un pianeta minore di una stella media. Ma siamo in grado di capire l’universo. Questo ci rende qualcosa di molto speciale.
Il mio obiettivo è semplice: una comprensione completa dell’universo, perché è così com’è e perché esiste.
Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.
Uno, ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi. Due, non rinunciate al lavoro: il lavoro dà significato e scopo alla vita, che diventa vuota senza di esso. Tre, se siete abbastanza fortunati a trovare l’amore, ricordatevi che è lì e non buttatelo via.
Confinare la nostra attenzione alle questioni terrestri significherebbe limitare lo spirito umano.
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