Poesie Brevi e Brevissime: le 30 più belle e famose

poesie brevi brevissime

Una bella poesia fa bene al cuore. Attraverso una poesia possiamo esprimere i nostri sentimenti più profondi, perché è un linguaggio che arriva direttamente ai sentimenti. Come condensare tutto il proprio essere, le esperienze salienti della propria vita, il proprio bagaglio emozionale, in poche ed eleganti parole. La stessa poesia può suscitare sensazioni diverse in ognuno di noi, perché si appella proprio alla nostra sensibilità.

Con questa raccolta scopriamo insieme le più belle poesie brevi sull’amore, la libertà, l’animo umano e la vita. Poesie belle e corte, perfette per essere usate come didascalie per i nostri scatti postati suoi social, o per essere condivise direttamente come post. Ecco 30 poesie brevi:

Poesie Brevi

Felicità
(Trilussa)

C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.

Raccoglimi
(Saffo)

Vieni
inseguimi tra i cunicoli della mia mente
tastando al buio gli spigoli acuti delle mie paure.
Trovami nell’angolo più nero
osservami.
Raccoglimi dolcemente scrollando la polvere dai miei vestiti.
Io ti seguirò.
Ovunque.

Soldati
(Giuseppe Ungaretti)

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.

Mattina
(Giuseppe Ungaretti)

M’illumino
d’immenso.

Gabbiani
(Vincenzo Cardarelli)

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

Fra i rumori della folla
(Walt Whitman)

Fra i rumori della folla
ce ne stiamo noi due,
felici di essere insieme,
parlando piano,
forse nemmeno una parola.

La voglia di baciarti
(Sofocle)

La voglia di baciarti in qualsiasi situazione,
in qualsiasi posto,
in mezzo a qualsiasi folla,
a metà del discorso
davanti a qualsiasi persone,
a qualsiasi ora…
È estenuante. Sfiancante. Mi divora…
Ti prego, fa che non mi passi mai.

Resumé
(Dorothy Parker)

I rasoi fanno male,
i fiumi sono freddi,
l’acido lascia tracce,
le droghe danno i crampi,
le pistole sono illegali,
i cappi cedono,
il gas ha un odore nauseabondo…
Tanto vale vivere.

Da leggere il mattino e la sera
(Bertolt Brecht)

Quello che amo
mi ha detto
che ha bisogno di me
Per questo
ho cura di me stessa
guardo dove cammino e
temo che ogni goccia di pioggia
mi possa uccidere.

Figli della fortuna
(Sara Teasdale)

Quante volte ci siamo incontrati
come accade a stranieri per la via:
figli della fortuna ignari, entrati
dalla porta del cielo per magia.

Radici e ali
(Juan Ramón Jiménez)

Radici e ali. Ma che le ali mettano radici e le radici volino.

Cade una foglia
(Grazia Deledda)

Cade una foglia che pare
tinta di sole, che nel cadere
ha l’iridescenza di una farfalla;
ma appena giunta a terra
si confonde con l’ombra, già morta.

Spesso il male di vivere ho incontrato
(Eugenio Montale)

Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Ed è subito sera
(Salvatore Quasimodo)

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

Le stelle
(Edith Södergran)

Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella è caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull’erba,
il mio giardino è pieno di schegge.

Veglia
(Giuseppe Ungaretti)

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.

Gli auguri dell’innocenza
(William Blake)

Vedere un mondo in un grano di sabbia
e un universo in un fiore di campo,
possedere l’infinito sul palmo della mano
e l’eternità in un’ora.

L’amore è una rosa
(Charles Baudelaire)

L’amore è una rosa,
ogni petalo un’illusione,
ogni spina una realtà.

Corrente
(Federico García Lorca)

Chi cammina
s’intorbida.
l’acqua corrente
non vede le stelle.
chi cammina
dimentica.
e chi si ferma
sogna.

La vita
(Antonia Pozzi)

Alle soglie d’autunno
in un tramonto
muto
scopri l’onda del tempo
e la tua resa
segreta
come di ramo in ramo
leggero
un cadere d’uccelli
cui le ali non reggono più.

E da allora sono perché tu sei
(Pablo Neruda)

E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.

Poco mi serve
(Velimir Chlebnikov)

Poco mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.

Sono aria i sospiri
(Gustavo Adolfo Bécquer)

Sono aria i sospiri
e vanno via nell’aria.
Sono acqua le lacrime
e se ne vanno al mare.
Ma, ragazza, l’amore
sai dirmi dove va
quando ce ne scordiamo?

Disgelo
(Sergéj Aleksándrovič Esénin)

Dalla palude giunge il grido dell’airone
il chiaro gorgoglìo dell’acqua.
E dalle nuvole occhieggia,
come una goccia, una stella solitaria.

Una parola muore
(Emily Dickinson)

Quando è detta
dice qualcuno −
Io dico che proprio
quel giorno
comincia a vivere.

Abolissimo il gelo
(Emily Dickinson)

Abolissimo il gelo
L’estate non avrebbe mai termine –
Che le stagioni muoiano o trionfino
È una scelta nostra –

Felice chi è diverso
(Sandro Penna)

Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.

Solitudine
(Alfred de Musset)

Il cielo mi ha affidato il tuo cuore…
quando sarai dolente vieni da me
senza inquietudine,
ti seguirò nel tuo cammino.
Ma non posso toccare la tua mano,
amico, sono la solitudine.

Odio e amo (Carme 85)
(Catullo)

Odio e amo. Perché lo faccia, ti chiedi forse.
Non lo so, ma sento che succede e mi tormento.

Passioni
(Umberto Saba)

Sono fatte di lacrime e di sangue
e d’altro ancora.
Il cuore
batte a sinistra.

Io vivere vorrei addormentato
(Sandro Penna)
Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.

Eternità
(Giuseppe Ungaretti)

Tra un fiore colto e l’altro donato
l’inesprimibile nulla.