Quella che segue ĆØ una raccolta dei migliori Detti, Modi di Dire e Proverbi Veneti, tutti corredati di traduzione in italiano del loro significato.
Il veneto ĆØ una lingua parlata in Italia nord-orientale da circa due milioni di persone,Ā In Italia, ĆØ parlata principalmente nella Regione Veneto, ma anche nel Trentino e nel Friuli-Venezia Giulia.Ā La lingua veneta deriva dal latino volgare che era parlato dagli antichi Veneti romanizzati a partire dalla fine del III secolo a.C.
Il veneto, specie nella variante veneziana, era molto diffuso nel mondo ai tempi del Rinascimento, grazie ai commerci della Serenissima Repubblica di Venezia. In ambito commerciale ĆØ stato addirittura considerato, a quei tempi, lingua franca per il commercio nell’ambito del Mediterraneo.Ā In questa lingua sono nati numerosi detti e proverbi, frutto della saggezza popolare e tramandati fino ai giorni nostri. Ecco 50 proverbi veneti (con traduzione)
Modi di Dire, Detti, Frasi e Proverbi Veneti
Chi cambia munaro cambia ladro.
Chi cambia mugnaio cambia ladro.
Mai maƱar tut cuel que se Ɣ; mai crƩder tut cuel que se dis; mai dir tut cuel que se sa.
Mai mangiare tutto ciò che si ha; mai credere a tutto ciò che si dice; mai dire tutto ciò che si sa.
Ci nasse aseno non more mia caval.
Chi nasce asino non muore cavallo.
Co el cavejo tira al bianchin lassa la dona e tiente el bon vin.
Quando i capelli cominciano a imbiancare, lascia la donna e datti al vino.
Co le ciĆ cole no se āmpasta frƬtole.
Con le chiacchiere non si impastano frittelle.
Pecato confessĆ , lāĆØ mezzo perdonĆ .
Peccato confessato, mezzo perdonato.
Minestra riscaldaā la par de bojo e la xe giassĆ”.
La minestra riscaldata sembra bollente, ma ĆØ ghiacciata.
Quando che lāomo xe stimĆ el pole pissare in leto e dire cheāl ga suĆ .
Quando un uomo è stimato, può pisciare a letto e dire che ha sudato.
A pagar e a morir, ghāĆØ sempre tempo.
Per pagare e per morire cāĆØ sempre tempo.
Prima i me dent e dopo i me parƩnt.
Prima i miei denti e poi i miei parenti.
Fa pi bacan, el caro vojo de quelo pien.
Fa più rumore un carro vuoto che quello pieno.
Chi tropo se inchina, mostra el culo.
Chi si inchina troppo, mostra il sedere.
Amor no porta rispeto a nesun.
Lāamore non porta rispetto a nessuno.
Do femene e na sĆ©ola fa un marcĆ ā.
Due donne e una cipolla fanno un mercato.
Uno solo no sta ben gnanca in paradiso.
Da soli non si sta bene neanche in paradiso.
Lāamor no pol star sconto.
Lāamore non può essere nascosto.
Da putĆØi tuti bĆØi, da morti tuti santi.
Da bambini tutti belli, da morti tutti santi.
Val depĆ an ora de alegrĆa que zhento de malinconĆa.
Vale più unāora di allegria che cento di malinconia.
In una dona val più la sinpatìa, che la belessa.
In una donna vale di più la simpatia che la bellezza.
A tola e in leto no se porta rispeto.
A tavola e a letto non si fanno complimenti.
Tronba di culo, sanitĆ” di corpo; yĆŗteme culo, se no son morto.
Flatulenza, sanitĆ di corpo; aiutami culo altrimenti sono morto.
No ghāĆØ sabo senza sol, nĆ© dona senza amor.
Non cāĆØ sabato senza sole, nĆ© donna senza amore.
Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta.
Tosse, amore e pancia non si possono nascondere in nessun posto.
Quando che la merda monta in scagno, o che la spuzza o che la fa dano.
Quando la merda (intesa come una persona boriosa e arrogante) sale sullo scranno (ovvero sale al potere), se non puzza fa danno.
A dir la veritĆ basta un cojon, ma a dir busie ghe vol un bricon.
A dire la veritĆ basta uno stupido, ma a dire bugie ci vuole un briccone.
Amar e no vegnir amĆ , xe come forbirse āl cul senza aver cagĆ .
Amare senza essere riamati ĆØ come pulirsi il sedere senza aver cagato.
Par farghela a on furbo, ghe vole on furbo e meso.
Per freghare un furbo ci vuole un furbo e mezzo.
Chi maltrata le bestie, maltrata anca i cristiani.
Chi maltratta le bestie, maltratta anche i cristiani.
A le volte āna busia salva āna veritĆ .
Talvolta una bugia salva una veritĆ .
La morte non sparagna re di Francia nƩ di Spagna.
La morte non risparmia re di Francia nƩ di Spagna.
Na dona butà e un palo in pìe tien su qualunque peso.
Una donna stesa, e un palo in piedi, reggono qualsiasi peso.
Sasso trato e parola dita no torna più indrìo.
Sasso lanciato e parola detta non tornano indietro.
I mona se conosse da due robe: dal parlare, quando che i dovaria tasƩre e dal tesƩre quando che i dovarƬa parlare.
Lo stupido si riconosce da due cose: dal parlare, quando dovrebbe tacere e dal tacere quando dovrebbe parlare.
A chi nasse sfortunai, ghe piove sul cul a star sentai.
Chi ĆØ sfortunato, gli piove sul culo anche da seduto.
Do done e unāoca fa un marcĆ .
Due donne e unāoca fanno un mercato.
Caval che vinse no se canbia.
Cavallo vincente non si cambia.
Se lāinvidia fusse freve, tutto el mondo scotaria.
Se lāinvidia fosse febbre, tutto il mondo scotterebbe.
Senza spie no se ciapa i ladri.
Senza spie non si prendono i ladri.
Chi no se contenta de lāonesto, perde āl manego e anca āl cesto.
Chi non si accontenta del giusto perde il manico e anche il cesto.
Chi ga inventà el vin, se nol xe in Paradiso, el xe vissìn.
Chi ha inventato il vino, se non è in Paradiso, è lì vicino.
Magna e bevi che la vita xe un lampo.
Mangia e bevi che la vita ĆØ breve.
Poco xe megio ghe gnente.
Poco ĆØ meglio di niente.
Mejo fidarse de na dona, che de un omo sensa peli.
Meglio fidarsi di una donna, che di un uomo senza peli.
Lāamor passa sette muri.
Lāamore passa attraverso sette muri.
A tuti gue pias vĆ©der al choc in piazha, ma que no l sĆa de la so razha.
A tutti piace vedere lāubriaco in piazza ma che non sia della sua famiglia.
Lagrime di donna, fontana di malizia.
Lacrime di donna, fontana di malizia.
Robar a un poareto lāĆØ come robar in ciesa.
Rubare a un povero ĆØ come rubare in chiesa.
A la sera ciochi, a la matina bisi.
Alla sera ubriachi, alla mattina storditi.
Val depĆ un a far que zhento a comandar.
Vale più uno che fa che cento che comandano.
Quando lāĆØ finio el vin, va ben anca lāaqua.
Quando ĆØ finito il vino va bene anche lāacqua.
Quel che no ingossa, ingrassa.
Quello che non fa ci fa strangolare, ci ingrassa.
Chi vive sperando, more cagando.
Chi vive nella speranza muore di stenti.
A al choc tuti i ol dargue da bĆŖr.
Allāubriaco tutti vogliono dar da bere.
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