Con questa raccolta di poesie, scopriamo insieme quali sono le più belle Poesie sul Silenzio. Poesie suggestive, delicate e profonde, perfette per abbandonarsi a momenti di riflessione. Il silenzio riesce sempre ad affascinarci, può aprire la strada a rivelazioni e nuove improvvise consapevolezze; ma può anche intimorirci. Spesso il silenzio ci fa paura, ci costringe a fare i conti con noi stessi, e per questo motivo sentiamo il bisogno di spegnerlo con le parole.
Scorrendo la nostra raccolta, potete trovare tante poesie dedicate al silenzio. Poesie da leggere per indagare sul proprio stato dāanimo, ma da utilizzare anche a mò di didascalia per accompagnare i nostri scatti da postare sui social. Foto legate a momenti e messaggi importanti. Ecco 20 Poesie sul Silenzio:
Poesie sul Silenzio
Il silenzio
(Ada Negri)
Tu che sussulti a un batter dāali, ed hai
il nodo del silenzio sulle labbra
color di cenere!ā¦
PerchĆØ taci, e tremando te ne stai
rinchiusa in una torre di tristezza?ā¦
E pure sei cosƬ giovine ancora,
cosƬ soave ĆØ ancor la tua bellezza!ā¦
Non so il tuo male. ā Tu mi sembri oppressa
da un cilicio nascosto, che flagelli
la carne fragile,
perdutamente al suo poter sommessa;
e unāebbrezza indicibile ti ĆØ data
forse dal tuo soffrir senza parola,
se al lamento la bocca ĆØ sigillata;
se le mani sāaggrappan con terrore
a un mobile, ad un muro, a un davanzale,
per trattenerti
di scagliare il tuo corpo e il tuo dolore
dalla finestra!⦠ā Ma perchĆ© patire
senza rivolta?⦠Io non lo so, il tuo male;
ma tāinsegnerei, forse, a non morire. ā
Senti come garriscono le rondini
bianche e nere, nellāora del tramonto.
Pel ciel sāinseguono
stridendo, in cerchi rapidi e giocondi.
Non hai pensato mai che forse un giorno
fosti la rondin che a Novembre fugge
verso il sole, e nel Marzo fa ritorno?ā¦
Non ti senti quelle ali dentro il cuore
batter, folli dāazzurro?⦠non lo senti
che tu sei libera
come la rondinella del Signore,
e che sol per gioirne Iddio ti diede
lāanima tua piena di raggi, ardente
di sogni, aperta ad ogni pura fede?ā¦
Vuoi chāio ti regga al volo?⦠Oh, non tremare
forte cosƬ. ā Non ti dirò più nulla. ā
Lagrime e lagrime
io verserò su te senza parlare:
su te, che in una torre di tristezza
ti chiudi, e in fondo lāami, il tuo martirio,
e vi sfiorisci con la tua bellezza.
Luna
(Aleksandr SergeeviÄ PuÅ”kin)
Luna, la celeste lampada,
a cui un tempo consacrammo
passeggiate al buio, e lacrime,
di segrete pene balsamoā¦
E oggi in lei vediamo solo
un rimpiazzo dei lampioni.
Elegia del silenzio
(Federico GarcĆa Lorca)
Silenzio, dove porti
il tuo vetro appannato
di sorrisi, di parole
e di pianti dellāalbero?
Come pulisci, silenzio,
la rugiada del canto
e le macchie sonore
che i mari lontani
lasciano sul bianco
sereno del tuo velo?
Chi chiude le tue ferite
quando sopra i campi
qualche vecchia noria
pianta il suo lento dardo
sul tuo vetro immenso?
Dove vai se al tramonto
ti feriscono le campane
e spezzano il tuo riposo
gli sciami delle strofe
e il gran rumore dorato
che cade sopra i monti
azzurri singhiozzando?
Lāaria dellāinverno
spezza il tuo azzurro
e taglia le tue foreste
il lamento muto
di qualche fonte fredda.
Dove posi le mani,
la spina del riso
o il bruciante fendente
della passione trovi.
Se vai agli astri
il solenne concerto
degli uccelli azzurri
rompe il grande equilibrio
del tuo segreto pensiero.
Fuggendo il suono
sei anche tu suono,
spettro dāarmonia,
fumo di grido e di canto.
Vieni a dirci
la parola infinita
nelle notti oscure
senza alito, senza labbra.
Trafitto da stelle
e maturo di musica,
dove porti, silenzio,
il tuo dolore extraumano,
dolor di esser prigioniero
nella ragnatela melodica,
cieco per sempre
il tuo sacro fonte?
Oggi le tue onde trascinano
con torbidi pensieri
la cenere sonora
e il dolore del passato.
Gli echi dei gridi
che svanirono per sempre.
Il tuono remoto
del mare, mummificato.
Se Geova dorme
sali al trono splendente,
spezzagli in fronte
una stella spenta
e lascia davvero
la musica eterna,
lāarmonia sonora
di luce, e intanto
torna alla tua fonte,
dove nella notte eterna,
prima di Dio e del tempo
sgorgavi in pace.
Ho conosciuto il silenzio
(Edgar Lee Masters)
Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della cittĆ quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.
Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtĆ .
Noi non sappiamo parlare.
Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato ĆØ colpito di silenzio e poi gli dice
Me lāha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili
il tuono del cannone
le grida dei colpiti a morte
e sĆØ stesso disteso al suolo
i chirurghi dellāospedale
i ferri
i lunghi giorni di letto.
Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,
ma se fosse un artista
vi sarebbero ferite più profonde
che non saprebbe descrivere.
CāĆØ il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dellāanima
e il silenzio di unāamicizia avvelenata.
CāĆØ il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale lāanima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dĆØi che si capiscono senza parlare.
CāĆØ il silenzio della sconfitta
cāĆØ il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
CāĆØ il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
CāĆØ il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
cāĆØ il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
CāĆØ il silenzio di Lincoln, che pensa alla povertĆ della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna dāArco
che dice tra le fiamme
Gesù benedetto
rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.
CāĆØ il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perchƩ la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.
E cāĆØ il silenzio dei morti.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perchƩ vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrĆ spiegazione.
Lāamore che tace
(Gabriela Mistral)
Se ti odiassi, il mio odio ti darei
con le parole, rotondo e sicuro;
ma ti amo e il mio amore non si affida
a questa lingua umana, cosƬ oscura!
Tu lo vorresti mutato in un grido,
e vien cosƬ dal fondo che ha disfatto
la sua ardente fiumana, sfinito
prima ancora della gola e del petto.
Io sono come uno stagno ricolmo
ed a te sembro una sorgente inerte,
per questo mio silenzio tormentoso
più atroce che entrare nella morte!
Il silenzio
(Delmira Agustini)
Tra le tue dita indolenti
Si sciolgono i miei capelli;
Sento vertigini ardenti
Nelle due tazze di caffĆØ nero
Delle tue calde pupille;
Folle, più che folle,
Sono per i tuoi denti di crema
Tra le fragole delle tue labbra;
In fiamme mi frantumo
Per incastonarmi nel tuo abbraccio,
E cenere sono, delirio,
Quando māergo nella tua vita,
Tutta vestita d bianco,
Tutta profumo di giglio!
Sera
(Giuseppe Ungaretti)
AppiĆØ dei passi della sera
Va unāacqua chiara
Colore dellāuliva,
E giunge al breve fuoco smemorato.
Nel fumo ora odo grilli e rane,
Dove tenere tremano erbe.
Silenzio
(Arturo Graf)
Dio, che silenzio! Intorno,
sullāarƬose alture,
selve dāabeti, scure
entro il fulgor del giorno.
E qua, dove la piargia
digradando sāallenta,
cespi di folle menta
e dāerica selvaggia.
Passa la nube estiva
che nel seren si perde,
e vela il muto verde
dāunāombra fuggitiva ā¦
Dio, che silenzio! Il core
par che mi svenga in petto
mentre, sedendo, aspetto
ciò che non giunge, e lāore
dileguan lente. ā Ascolta!ā¦
Che orribil pace ĆØ questa?
Non un sospiro desta
la solitudin folta ā¦
Ć imagin vera o sogno
ciò che apparisce in giro?
Questo che scemo e miro
ĆØ quel di lĆ che agogno?
Comāogni cosa ĆØ lieve,
comāogni cosa ĆØ muta,
presso e lontan, perduta
in questa cerchia breve!
Che māavvenne? Da quando,
perchƩ son qua? Salvato
da unāinsidia? Cacciato
da qualche ignoto bando?
Che māoccorse? Māoccorse
veramente qualcosa? ā
Dna silenziosa
voce risponde: Forse!ā¦
Forse? Non altro? Dio,
che soliloquio vano,
che guazzabuglio strano!ā¦
Sogni, ricordi, oblio!ā¦
Qual ĆØ il nome chāio porto,
lĆ tra gli umani greggi?
Terra che mi sorreggi,
io vivo o son morto?
Ah, che silenzio atroce!
ah, che funerea pace!
Tace ogni cosa; tace
la stremata mia voce.
Ed ĆØ subito sera
(Salvatore Quasimodo)
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed ĆØ subito sera.
Penso a te nel silenzio della notte
(Fernando Pessoa)
Penso a te nel silenzio della notte, quando tutto ĆØ nulla,
e i rumori presenti nel silenzio sono il silenzio stesso,
allora, solitario di me, passeggero fermo
di un viaggio senza Dio, inutilmente penso a te.
tutto il passato, in cui fosti un momento eterno,
ĆØ come questo silenzio di tutto.
tutto il perduto, in cui fosti quel che più persi,
ĆØ come questi rumori,
tutto lāinutile, in cui fosti quel che non doveva essere,
ĆØ come il nulla che sarĆ in questo silenzio notturno.
ho visto morire, o sentito che morirono,
quanti amai o conobbi,
ho visto non saper più nulla di quelli che un poā andarono
con me, e poco importa se fu unāora o qualche parola;
o un passeggio emotivo e muto,
e il mondo oggi per me ĆØ un cimitero di notte,
bianco e nero di tombe e alberi e di estraneo chiardiluna
ed ĆØ in questa quiete assurda di me e di tutto
che penso a te.
Mi piaci quando taci
(Pablo Neruda)
Mi piaci quando taci perchƩ sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
PoichƩ tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dellāanima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perchƩ sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia cosƬ.
Luna calante
(Percy Bysshe Shelley)
E come una dama morente che pallida
e smunta ravvolta in un velo
diafano esce vacillando
dalla sua camera, ed ĆØ insensato
incerto vaneggiare della mente
smarrita che la guida, la luna
sorse nel tenebroso oriente, una massa
deforme che sbiancheggia.
Silenzio stellato
(Giuseppe Ungaretti)
E gli alberi e la notte
Non si muovono più
Se non da nidi.
Il silenzio
(Thomas Hood)
VāĆØ silenzio ove suono non ĆØ stato,
VāĆØ silenzio ove suono non può essere:
Nella fredda tomba ā nel fondo del mare,
O nel deserto grande dove non cāĆØ vita,
Che ĆØ stato muto e sempre dormirĆ ;
Non una voce tace, e nessuna vita cammina in silenzio,
Ma nubi e ombre nuvolose vagano libere
E mai sulla terra oziosa hanno parlato,
Se non tra verdi rovine e mura abbandonate
Di palazzi antichi dove lāUomo ĆØ stato,
Pur tra i richiami di una volpe bruna e iena
E pur se i gufi convulsamente
Stridono allāeco, nel pianto sommesso del vento
Consapevole, dove vive il vero Silenzio.
Silenzio
(David Herbert Lawrence)
Da quando ti ho persa, sono ossessionato dal silenzio;
i suoni le lor piccole ali agitano
un attimo, poi allāonda sāabbandonano
dalla stanchezza, che dondola senza rumore.
Sia che per strada la gente
passeggi con monotono brusio
o sospiri il teatro e sospiri
con un profondo respiro roco,
o agiti il vento un groviglio di luce
sul fiume nero, profondo,
o gli ultimi echi della notte
facciano rabbrividire lāaurora,
io avverto il silenzio che aspetta
di poter bere tutto ancora
nella sua estrema totalitĆ svuotando
il rumore degli uomini.
Dopo un lungo silenzio
(William Butler Yeats)
Parlare dopo un lungo silenzio ĆØ cosa giusta.
Perduti o morti gli esseri amati,
nascosta nellāabat-jour lāostile lampada
e calate le tende sulla nemica notte
che si parli cosƬ tra noi e noi
su questo tema eccelso, lāArte e il Canto.
La decrepitudine del corpo ĆØ saggia:
giovani ci siamo amati senza saperne nulla.
Ho bisogno di silenzio
(Alda Merini)
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorietate dal mio rapido buongiorno
chissĆ , forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
ĆØ arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
Esiste qualcosa di più grande
(Kahlil Gibran)
Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina lāanima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina al cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo ĆØ un luogo dāesilio.
Tramontata ĆØ la luna
(Saffo)
Tramontata ĆØ la luna e le Pleiadi:
a mezzo ĆØ la notte:
il tempo trascorre;
e io dormo sola.
Guarda le stelle
(Evgenij AbramoviÄ Baratynskij)
Guarda le stelle: molte ardono
Nel silenzio della notte
E splendono attorno alla luna
Nellāazzurro del cielo.
Guarda le stelle: tra esse ce nāĆØ una
A me più cara di ogni altra.
Per quale ragione? Si alza per prima
O brilla più vivida?
No! Il suo lume conforta cuori amici
Costretti a separarsi,
e i loro occhi si incontrano in lei,
lassù in alto nellāazzurritĆ .
Appena la vedi apparire nel cielo,
ti guarda pensosa anchāessa,
e il suo sguardo risponde al tuo
e teneramente riarde.
Nel turchino della notte non stacchiamo
I nostri occhi da lei:
la seguiamo dalla terra al cielo
e dal cielo alla terra.
E tu, hai giĆ scelto la tua stella?
Nel silenzio della notte
Molte splendono e ardono
Nellāazzurro del cielo.
Non affidare il tuo cuore alla prima
Che vedi a te davanti,
non dir tua, futile in amore,
la più fulgida di tutte,
ma chiama invece tua solo la stella
che guarda pensierosa,
e il cui sguardo risponde al tuo
e teneramente riarde.
Potrebbe interessarti:
- Poesie di Natale: le 30 più belle e famose (per Bambini e Adulti)
- Poesie sulla Notte: le 20 più belle e famose
- Poesie sui Sogni: le 25 più belle e famose
- Poesie sulla Sera: le 15 più belle e famose
- Poesie sulla Pioggia: le 20 più belle e famose
- Poesie sulle Stelle: le 20 più belle e famose
- Poesie sul Tramonto: le 20 più Belle e Famose
- Poesie sui Gatti: le 20 più belle e famose
- Poesie sui Cani: le 15 più Belle ed Emozionanti
- Poesie di Cesare Pavese: le 20 più Belle e Famose