Poesie sulla Speranza: le 25 più belle di autori famosi

poesie sulla speranza

Con questa raccolta scopriamo insieme tantissime poesie positive, intense ed eleganti sulla vita, l’ottimismo e la fiducia in se stessi e nel destino. PerchĆ© la speranza può venirci incontro in momenti inaspettati, ed ĆØ importante guardare ogni ostacolo dalla giusta angolazione. In certe situazioni, mantenere un atteggiamento positivo può fare la differenza tra il successo e il fallimento, quindi la speranza ĆØ una dote da non sottovalutare. E soprattutto da non perdere per strada.

Una bella poesia può offrirci tanti spunti interessanti, facendoci riflettere e avvicinandoci maggiormente alle nostre emozioni. Ecco 25 poesie sulla speranza belle e famose:

Poesie sulla Speranza

Ho detto alla mia anima di aspettare
(T. S. Eliot)

Ho detto alla mia anima di stare ferma, e di stare ad aspettare senza sperare.
PerchƩ sperare sarebbe sperare la cosa sbagliata;
Di stare ad aspettare senza amore.
PerchĆ© l’amore sarebbe amore per la cosa sbagliata;
Ma resta ancora la fede.
Ma fede e amore e speranza sono tutte nell’attesa.
Aspetta senza pensare, perchƩ non sei pronto per pensare.
E allora l’oscuritĆ  sarĆ  luce, e l’immobilitĆ  danza.

Le stelle
(Edith Sƶdergran)

Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella ĆØ caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull’erba,
il mio giardino ĆØ pieno di schegge.

Sono aria i sospiri
(Gustavo Adolfo BƩcquer)

Sono aria i sospiri
e vanno via nell’aria.
Sono acqua le lacrime
e se ne vanno al mare.
Ma, ragazza, l’amore
sai dirmi dove va
quando ce ne scordiamo?

Insegnami l’arte dei piccoli passi
(Antoine de Saint-ExupƩry)

Non ti chiedo nƩ miracoli nƩ visioni
ma solo la forza necessaria per questo giorno!
Rendimi attento e inventivo per scegliere
al momento giusto
le conoscenze ed esperienze
che mi toccano particolarmente.
Rendi più consapevoli le mie scelte
nell’uso del mio tempo.
Donami di capire ciò che è essenziale
e ciò che è soltanto secondario.
Io ti chiedo la forza, l’autocontrollo e la misura:
che non mi lasci, semplicemente,
portare dalla vita
ma organizzi con sapienza
lo svolgimento della giornata.
Aiutami a far fronte,
il meglio possibile,
all’immediato
e a riconoscere l’ora presente
come la più importante.
Dammi di riconoscere
con luciditĆ 
che le difficoltĆ  e i fallimenti
che accompagnano la vita
sono occasione di crescita e maturazione.
Fa’ di me un uomo capace di raggiungere
coloro che hanno perso la speranza.
E dammi non quello che io desidero
ma solo ciò di cui ho davvero bisogno.
Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi.

Io li conosco i domani che non arrivano mai
(Ezio Bosso)

Io li conosco i domani che non arrivano mai
Conosco la stanza stretta
E la luce che manca da cercare dentro
Io li conosco i giorni che passano uguali
Fatti di sonno e dolore e sonno
per dimenticare il dolore
Conosco la paura di quei domani lontani
Che sembra il binocolo non basti
Ma questi giorni sono quelli per ricordare
Le cose belle fatte
Le fortune vissute
I sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci
Questi sono i giorni per ricordare
Per correggere e giocare
Si, giocare a immaginare domani
PerchƩ il domani quello col sole vero arriva
E dovremo immaginarlo migliore
Per costruirlo
PerchƩ domani non dovremo ricostruire
Ma costruire e costruendo sognare
PerchƩ rinascere vuole dire costruire
Insieme uno per uno
Adesso però state a casa pensando a domani
E costruire ĆØ bellissimo
Il gioco più bello
Cominciamo…

L’amore ĆØ una rosa
(Charles Baudelaire)

L’amore ĆØ una rosa,
ogni petalo un’illusione,
ogni spina una realtĆ .

Voglio, avrò
(Fernando Pessoa)

Voglio, avrò –
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.

Prendi un sorriso
(Mahtma Gandhi)

Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole
fallo volare lĆ  dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontĆ ,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Vivi la vita
(Madre Teresa di Calcutta)

La vita ĆØ un’opportunitĆ , coglila. La vita ĆØ bellezza, ammirala. La vita ĆØ beatitudine, assaporala. La vita ĆØ un sogno, fanne una realtĆ . La vita ĆØ una sfida, affrontala. La vita ĆØ un dovere, compilo. La vita ĆØ un gioco, giocalo. La vita ĆØ preziosa, abbine cura. La vita ĆØ una ricchezza, conservala. La vita ĆØ amore, godine. La vita ĆØ un mistero, scoprilo. La vita ĆØ promessa, adempila. La vita ĆØ tristezza, superala. La vita ĆØ un inno, cantalo. La vita ĆØ una lotta, accettala. La vita ĆØ un’avventura, rischiala. La vita ĆØ felicitĆ , meritala. La vita ĆØ la vita, difendila.

L’alba
(Rabindranath Tagore)

Ogni Alba porta un nuovo giorno,
lavando con la luce della speranza
le macchie e la polvere dello spirito
vuoto di ogni giorno passato.
Vuoi celare te stesso!
Il cuore non ubbidisce,
diffonde luce dagli occhi.
Nella vita non c’è speranza
di evitare il dolore:
che tu possa trovare nell’animo
la forza per sopportarlo.
Cieco, non sai che l’andare e il venire
camminano sulla stessa strada?
Se sbarri la strada all’andata
perdi la speranza del ritorno…

Corrente
(Federico GarcĆ­a Lorca)

Chi cammina
s’intorbida.
l’acqua corrente
non vede le stelle.
chi cammina
dimentica.
e chi si ferma
sogna.

ā€˜A speranza
(Totò)

Ogne semmana faccio na schedina:
mm a levo ā€˜a vocca chella ciento lire,
e corro quanno ĆØ ā€˜o sabbato a mmatina
ā€˜o Totocalcio pe mm’ ā€˜a ji a ghiucĆ  .
Cuccato quanno ĆØ a notte, dinto ā€˜o lietto,
faccio castielle ā€˜e n’aria a centenare;
piglio ā€˜a schedina ā€˜a dinto ā€˜a culunnetta,
ā€˜a voto, ā€˜a giro, e mm’ ā€˜a torn’ ā€˜a stipĆ 
Io campo bbuono tutta na semmana,
sultanto ā€˜o lluneri stongo abbacchiato,
ma ā€˜o sabbato cu ā€˜a ciento lire mmano
io torno n’ata vota a gghi a ghiucĆ  .
Nun piglio niente, ā€˜o ssaccio… e che mme ā€˜mporta?
io campo solamente cu ā€˜a speranza.
Cu chi mm’aggia pigliĆ  si chesta ĆØ ā€˜a sciorta,
chisto ĆØ ā€˜o destino mio… che nce aggia fĆ  ?
ā€˜A quanno aggio truvato stu sistema
io songo milionario tutto ll’anno.
ā€˜A ggente mme pò ddi: – Ma tu si scemo?
Ma allora tu nun ghiuoche pe pigliĆ  ? –
Si avesse giĆ  pigliato ā€˜e meliune
a st’ora ā€˜e mo starrie giĆ  disperato.
Invece io sto cu ā€˜a capa dinto ā€˜a luna,
tengo sempe ā€˜a speranza d’ ā€˜e ppigliĆ .

ƈ la ā€œsperanzaā€ una creatura alata
(Emily Dickinson)

ƈ la ā€œsperanzaā€ una creatura alata
che si annida nell’anima –
e canta melodie senza parole –
senza smettere mai –
E la senti dolcissima nel vento –
e ben aspra dev’esser la tempesta
che valga a spaventare il tenue uccello
che tanti riscaldò –
Nella landa più gelida l’ho udita –
sui più remoti mari –
ma nemmeno all’estremo del bisogno
ha voluto una briciola – da me.

Che cos’è la nostra vita?
(Walter Raleigh)

Che cos’è la nostra vita? Un gioco di passioni. La nostra gioia ĆØ la musica della divisione. Il grembo materno sono le nostre noiose case dove ci vestiamo per questa breve commedia. Il cielo ci ĆØ giudice spietato e spettatore, che siede e giudica chi sbaglia. Le nostre tombe che ci nascondono al sole che tramonta sono come un sipario tirato quando lo spettacolo ĆØ finito. CosƬ procediamo, giocando, fino all’ultimo riposo, solo che moriamo davvero, e questo non ĆØ un gioco.

Le isole fortunate
(Fernando Pessoa)

Quale voce giunge sul suono delle onde
che non ĆØ la voce del mare?
E’ la voce di qualcuno che ci parla,
ma che, se ascoltiamo, tace,
perché si è ascoltato.
E solo se, mezzo addormentati,
senza sapere di udire, udiamo,
essa ci dice la speranza
cui, come un bambino
dormiente, dormendo sorridiamo.
Sono isole fortunate,
sono terre che non hanno sito,
ove il Re dimora aspettando.
Ma, se ci andiamo svegliando,
tace la voce, e c’è solo il mare.

Giorno di pioggia
(Henry Wadsworth Longfellow)

La giornata ĆØ fredda, e scura, e cupa
Piove, e il vento non ĆØ mai stanco
La vite si aggrappa ancora al muro in rovina,
Ma ad ogni raffica le foglie morte cadono,
E i giorni sono scuri e cupi.
La mia vita ĆØ fredda e scura e cupa;
Piove, e il vento non ĆØ mai stanco;
I miei pensieri si aggrappano ancora al passato in rovina,
Ma le speranze della gioventù cadono fitte nell’esplosione,
E i giorni sono scuri e cupi.
Fermati, cuore triste! E smettila di lamentarti;
Dietro le nuvole il sole sta ancora splendendo
Il tuo destino ĆØ il destino comune di tutti
Nella vita di ognuno di noi deve cadere un po’ di pioggia.
Alcuni giorni devono essere scuri e cupi.

Prendi un sorriso
(Mahatma Gandhi)

Prendi un sorriso,
Regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
Fallo volare lĆ  dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fai bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
Posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
Mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
Raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza
E vivi nella sua luce.
Prendi la bontĆ 
E donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore
e fallo conoscere al mondo.

Regala ciò che non hai
(Alessandro Manzoni)

Occupati dei guai, dei problemi
del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni,
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai,
la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te,
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertĆ .
Regala un sorriso
quando tu hai voglia di piangere.
Produci serenitĆ 
dalla tempesta che hai dentro.
ā€œEcco, quello che non ho te lo donoā€.
Questo ĆØ il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia
a poco a poco entrerĆ  in te,
invaderĆ  il tuo essere,
diventerĆ  veramente tua nella misura
in cui l’avrai regalata agli altri.

Gli auguri dell’innocenza
(William Blake)

Vedere un mondo in un grano di sabbia
e un universo in un fiore di campo,
possedere l’infinito sul palmo della mano
e l’eternitĆ  in un’ora.

Speranza
(Guido Gozzano)

Il gigantesco rovere abbattuto
l’intero inverno giacque sulla zolla,
mostrando, in cerchi, nelle sue midolla
i centonovant’anni che ha vissuto.
Ma poi che Primavera ogni corolla
dischiuse con le mani di velluto,
dai monchi nodi qua e lĆ  rampolla
e sogna ancora d’essere fronzuto.
Rampolla e sogna – immemore di scuri –
l’eterna volta cerula e serena
e gli ospiti canori e i frutti e l’ire
aquilonari e i secoli futuri…
Non so perchƩ mi faccia tanta pena
quel moribondo che non vuol morire!

Coraggio amici
(FĆ«dor Ivanovič Tjutčev)

Coraggio, amici, lottate con costanza,
anche se impari ĆØ la pugna, e la lotta senza speranza!
Su di voi tacciono le alte stelle,
sotto di voi tacciono anche le tombe.

Strofe per musica
(George Gordon Byron)

Dicono che la Speranza sia felicitĆ ,
ma il vero Amore deve amare il passato,
e il Ricordo risveglia i pensieri felici che primi sorgono e ultimi svaniscono.
E tutto ciò che il Ricordo ama di più un tempo fu Speranza solamente;
e quel che amò e perse la Speranza
oramai ĆØ circonfuso nel Ricordo.
ƈ triste! ƈ tutto un’illusione:
il futuro ci inganna da lontano,
non siamo più quel che ricordiamo,
né osiamo pensare a ciò che siamo.

Il più bello dei mari
(Nazim Hikmet)

Il più bello dei mari
ĆØ quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non ĆØ ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

Ed ĆØ subito sera
(Salvatore Quasimodo)

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed ĆØ subito sera.

Cogli questo piccolo fiore
(Rabindranath Tagore)

Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Non so se potrĆ  trovare
posto nella tua ghirlanda
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano – e coglilo.
Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.
Anche se il colore ĆØ pallido
e tenue ĆØ il suo profumo
serviti di questo fiore
finchĆ© c’è tempo – e coglilo.

Ode alla speranza
(Pablo Neruda)

Crepuscolo marino,
in mezzo
alla mia vita,
le onde come uve,
la solitudine del cielo,
mi colmi
e mi trabocchi,
tutto il mare,
tutto il cielo,
movimento
e spazio,
i battaglioni bianchi
della schiuma,
la terra color arancia,
la cintura
incendiata
del sole in agonia,
tanti
doni e doni,
uccelli
che vanno verso i loro sogni,
e il mare, il mare,
aroma
sospeso,
coro di sale sonoro,
e nel frattempo,
noi,
gli uomini,
vicino all’acqua,
che lottiamo
e speriamo
vicino al mare,
speriamo.

La mia vita non ĆØ quest’ora ripida
(Rainer Maria Rilke)

La mia vita non ĆØ quest’ora ripida che mi vedi scalare in fretta. Sono un albero innanzi all’orizzonte, una delle mie molte bocche, e la prima a chiudersi. Sono l’attimo tra due suoni che male s’accordano perchĆ© il suono morte vuole emergere, ma nella pausa buia si riconciliano entrambi tremando. E bello resta il canto.